martedì 28 agosto 2012

IL GOVERNO CONTRO I PRECARI DELLA SCUOLA

Non c’è bisogno di nessun concorso. Le migliaia di precari inseriti nelle graduatorie di ogni regione che, dopo anni di insegnamento, attendono l’immissione in ruolo (cioè la stipula di un contratto a tempo indeterminato) hanno già superato un concorso e hanno maturato anni di esperienza nelle aule, permettendo così il funzionamento della scuola pubblica italiana. Esiste già uno strumento di reclutamento del personale, le graduatorie ad esaurimento (per accedere alle quali i docenti hanno superato selezioni in entrata e in uscita), le quali devono rimanere il canale, verificabile e non suscettibile di favoritismi, per le immissioni in ruolo.
La trovata pubblicitaria del concorso che, a nostro avviso, serve unicamente a offrire lavoro a qualche giovane “figlioccio” di amici dei governanti ha, tra l’altro, smentito quanto sostenuto dalla Gelmini: il governo, infatti,  ammette che  nella scuola i posti ci sono e c’è bisogno di assumere.
Il concorso, in questa fase, è una scelta populista che, oltretutto, prevede dei costi notevoli che graveranno sulle tasche dei cittadini,  proprio in una fase di impoverimento e di tagli alla spesa pubblica.
I precari devono organizzarsi  e lottare, come hanno fatto in questi anni, per difendere i diritti acquisiti,  messi in discussione dal governo Monti, che calpesta quotidianamente i lavoratori  con il pieno sostegno del Partito Democratico. Riteniamo che l’istruzione pubblica abbia numerosi e ben più gravi problemi  da affrontare: le classi sovraffollate, i tagli delle ore di insegnamento, la soppressione del tempo scuola e il precariato strutturale. Questo rimane il terreno dello scontro.
Il Partito della Rifondazione Comunista  chiede alle forze sindacali  di prendere una posizione ufficiale chiara e netta sulla vicenda e di difendere in ogni modo  i diritti dei propri iscritti e militanti. Se ciò non dovesse accadere, chiediamo al personale della scuola di restituire le tessere e di essere pronto a qualsiasi forma di lotta  contro questo provvedimento, “anche alle barricate”.
Campobasso, 28 agosto 2012
                         Partito della Rifondazione Comunista-Federazione Provinciale Campobasso

venerdì 24 agosto 2012

Isernia - Condannati per aver cantato Bella Ciao

Il Tribunale di Isernia ha emesso un decreto penale di condanna nei confronti di sette compagni/e che hanno partecipato ad una manifestazione contro Casa Pound a Isernia per aver, udite udite, cantato Bella Ciao in Via Graziani, nei pressi della Provincia. Il PRC esprime  piena solidarietà a chi è stato colpito da un provvedimento di chiaro stampo inquisitorio e palesemente  ingiusto. I compagni e le compagne ci vedranno sempre al loro fianco nella battaglia che intraprenderanno per  ottenere giustizia.