Non
c’è bisogno di nessun concorso. Le migliaia di precari inseriti nelle
graduatorie di ogni regione che, dopo anni di insegnamento, attendono
l’immissione in ruolo (cioè la stipula di un contratto a tempo indeterminato)
hanno già superato un concorso e hanno maturato anni di esperienza nelle aule,
permettendo così il funzionamento della scuola pubblica italiana. Esiste già
uno strumento di reclutamento del personale, le graduatorie ad esaurimento (per
accedere alle quali i docenti hanno superato selezioni in entrata e in uscita),
le quali devono rimanere il canale, verificabile e non suscettibile di
favoritismi, per le immissioni in ruolo.
La trovata pubblicitaria del concorso che, a
nostro avviso, serve unicamente a offrire lavoro a qualche giovane “figlioccio”
di amici dei governanti ha, tra l’altro, smentito quanto sostenuto dalla
Gelmini: il governo, infatti, ammette
che nella scuola i posti ci sono e c’è
bisogno di assumere.
Il
concorso, in questa fase, è una scelta populista che, oltretutto, prevede dei costi
notevoli che graveranno sulle tasche dei cittadini, proprio in una fase di impoverimento e di
tagli alla spesa pubblica.
I
precari devono organizzarsi e lottare,
come hanno fatto in questi anni, per difendere i diritti acquisiti, messi in discussione dal governo Monti, che
calpesta quotidianamente i lavoratori
con il pieno sostegno del Partito Democratico. Riteniamo che
l’istruzione pubblica abbia numerosi e ben più gravi problemi da affrontare: le classi sovraffollate, i
tagli delle ore di insegnamento, la soppressione del tempo scuola e il
precariato strutturale. Questo rimane il terreno dello scontro.
Il
Partito della Rifondazione Comunista
chiede alle forze sindacali di
prendere una posizione ufficiale chiara e netta sulla vicenda e di difendere in
ogni modo i diritti dei propri iscritti
e militanti. Se ciò non dovesse accadere, chiediamo al personale della scuola
di restituire le tessere e di essere pronto a qualsiasi forma di lotta contro questo provvedimento, “anche alle
barricate”.
Campobasso,
28 agosto 2012
Partito della Rifondazione
Comunista-Federazione Provinciale Campobasso