giovedì 8 dicembre 2011

COMUNICATO STAMPA PRC FEDERAZIONE CB SULLA MANOVRA DEL GOVERNO MONTI

Esprimiamo il nostro fermo e deciso NO  alla “stangata” che
viene perpetrata dal governo  presieduto da Mario Monti,
che sta operando in totale ed evidente continuità con le politiche
del suo predecessore Berlusconi.
Questa vergognosa manovra graverà mediamente su ogni 
famiglia per oltre 600 euro e, come al solito, si colpiscono i
lavoratori e le lavoratrici mentre poco o niente viene chiesto
a chi dovrebbe contribuire maggiormente.
Vengono puntualmente salvaguardati i grandi patrimoni,
i grandi speculatori, i grandi evasori.
Si porta da subito l’età pensionabile a 42 anni e un mese con
un  aumento di un altro mese per ogni anno futuro e si abolisce
il sistema della somma tra età ed anni di lavoro con la
conseguenza, ad esempio,  che un lavoratore nato nel 1952
andrà in pensione ben 5 anni più tardi. Le pensioni di anzianità
di fatto cancellate.
Ci si accanisce ancora sulle donne e stavolta si colpiscono le
lavoratrici del privato, le tessili, le  metalmeccaniche,
aumentando a tappe accelerate l’età per la pensione di
vecchiaia che nel 2012 sarà a 62 anni, salirà a 66 entro
il 2018, per poi aumentare fino a oltre i 70 anni.
Si passa dal sistema retributivo al contributivo con riduzione
delle pensioni già basse e con il blocco della rivalutazione
delle pensioni al costo della vita sopra i 935 euro.
In pratica, si continua ad intervenire  sulle pensioni dei
lavoratori per fare cassa.
E come possono essere tollerati nuovi interventi sulla sanità
pubblica già  in ginocchio per i  tagli degli anni scorsi che
hanno provocato lo smantellamento di reparti ospedalieri
strategici, in Molise come in altre Regioni.
Non avevamo dubbi sul fatto che sarebbe stato reintrodotto
l’ICI sulla prima casa mentre non si hanno notizie
della patrimoniale.
E’ inaccettabile, altresì,  che si varino nuove privatizzazioni
prendendosi  gioco dei 27 milioni di italiani che hanno
votato contro ai referendum.
La sovrattassa applicata sui capitali rientrati con lo scudo  è
di un misero 1,5%. Con una patrimoniale progressiva a
partire dall’1% sopra il milione di euro si potevano e si possono
reperire 20 miliardi di risorse colpendo solo il 5% della
popolazione più ricca.  Con una sovrattassa sui capitali scudati
del 15% e non dell’1,5% si potevano e si possono reperire
15 miliardi, colpendo i grandi evasori e le loro attività illecite.
In buona sostanza, si è scelto scientemente di colpire le classi
più deboli e, pertanto, ribadiamo il NO al governo dei Robin
Hood al contrario che salva  i padroni per colpire i lavoratori
e per il prossimo 12 dicembre auspichiamo uno sciopero
generale  vero, che blocchi il paese e faccia riflettere
i nostri attuali governanti.
Campobasso - 7 dicembre 2011
Per la Segreteria Prc Fed. Prov. CB - Marco Ciarfeo
                                                                                                                                                                                                                                                                                        

NOTA PRC TERMOLI

Termoli 07 dicembre 2011
Ancora una volta il territorio Termolese è sotto attacco.
Gli speculatori, graziati dal Governo Monti con misure risibili inserite nell'ultima finanziaria (di banca e di governo), cercano di violentare nuovamente, con modelli di sviluppo assolutamente non più sostenibili, l'area compresa nei comuni di Termoli, San Giacomo degli Schiavoni, Guglionesi e Petacciato.
La ricerca di fonti di energia che hanno fatto il loro tempo, come il petrolio, non può trovare l'avallo né della Regione, né del Comune, ne tantomeno quello dei cittadini.
È ora di smetterla con il ricorso a fonti di energia inquinanti e non rinnovabili, nonché con modelli di sviluppo non più sostenibili sia economicamente sia ecologicamente.
Il PRC annuncia che farà tutto il possibile per ostacolare la VEGA OIL S.p.A, a partire da una campagna informativa nei prossimi giorni.
Anziché puntare sullo sviluppo turistico, mai realmente sostenuto, si insiste sullo sfruttamento indiscriminato di tutte le risorse ambientali e umane, al solo scopo di generare profitti costi quel che costi!
Ma per quanto possa sembrare strano ai “professori della Bocconi” la vita non ha prezzo e non può essere subordinata ad alcun profitto.
Il circolo di Termoli è disponibile a cooperare con tutti i soggetti e sensibilità che abbiano a cuore la salvaguardia del nostro territorio e del nostro futuro e a mettere in campo ogni iniziativa possibile.

Il segretario del Circolo PRC Termoli   Domenico Farina

lunedì 5 dicembre 2011

CONGRESSO NAZIONALE PRC

Si è concluso ieri a Napoli  il Congresso Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista che ha visto la riconferma del compagno Paolo Ferrero, al quale auguriamo un proficuo lavoro, alla guida del Partito.
La nostra Federazione  ha partecipato al Congresso con i  delegati Antonello Manocchio, Marco Ciarfeo e Nello Acampora. 
Evidenziamo la designazione quale componente del Comitato Politico Nazionale della compagna Leda Di Santo in aggiunta  al  segretario regionale Manocchio.

venerdì 2 dicembre 2011

CONGRESSO PRC

NAPOLI - MOSTRA D'OLTREMARE
VIII° CONGRESSO DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
2 - 3 - 4 DICEMBRE 2011

mercoledì 23 novembre 2011

CONGRESSO PROVINCIALE DEL 20.11.2011- Comunicato Stampa

Domenica 20.11.2011, presso la sede del Circolo “Peppino Impastato” di  Campobasso, si è tenuto il Congresso della Federazione Provinciale di Campobasso del PRC.
Dopo la relazione del segretario uscente ed un ampio e partecipato dibattito sugli attuali temi politici, nel corso del quale si sono succeduti numerosi interventi, si è proceduto alla composizione del  nuovo Comitato Politico Federale, nonché dei nuovi organismi di garanzia.
Alla carica di segretario provinciale del Partito è stato riconfermato il compagno Marco Ciarfeo. La nuova segreteria è composta dai compagni Ennio Plescia, Marco Cataldo, Maurizio Palmieri e Marco Petti. Quale Presidente del Collegio di Garanzia è stato designato il compagno Vincenzo Gravino.
Il Segretario Ciarfeo, oltre a garantire il massimo impegno nei confronti dei Circoli in tutto il territorio, ha ribadito la linea del Partito in netta contrapposizione alle politiche neo-liberiste pienamente rappresentate dal governo dei poteri forti presieduto da Monti, espressione di un vero e proprio commissariamento dell’Italia da parte della BCE con il sostegno della grande ammucchiata costituita da PDL, PD e  da quasi tutti gli altri  partiti,  di centrodestra come di centrosinistra.
Campobasso, lì 23 novembre 2011
                                                                                                    Segreteria Federazione Provinciale di
                                                                                                                Campobasso - PRC

domenica 20 novembre 2011

COMUNICATO STAMPA

In occasione del congresso del circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Termoli, tenutosi sabato 12 novembre u.s., informiamo che è stato designato alla carica di Segretario del locale circolo il compagno Mimmo Farina. Avvocato di 39 anni, giornalista e operatore culturale, iscritto da diversi anni e più volte candidato tra le fila del Partito, nonché presidente dal 2002 dell’associazione culturale “Kimera Cineclub” e organizzatore della ormai consolidata kermesse cinematografica “KIMERA FILM FESTIVAL”.  È stato eletto, inoltre, il nuovo direttivo del circolo composto da Alessandra Santagata, Rosalba Palumbo, Leda Di Santo, Giuseppe Santoro, Marco Cataldo, Adele Di Pardo, Antonello Manocchio e Pasquale Sisto. 
Queste di seguito, le dichiarazioni del neo segretario rese all’atto della sua elezione: “Impegno prioritario della nuova segreteria sarà quello di rilanciare e di amplificare il progetto politico alternativo al dominio imperante dell’ideologia del mercato a tutti i costi, anche contro la stessa esistenza delle persone. Per questo motivo la linea sarà di ferma contrapposizione alla deriva iperliberista assunta dallo stesso centrosinistra, a livello locale e nazionale.
Ogni indirizzo politico incompatibile col miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati e in generale di tutti i ceti deboli e non parassitari, vedrà questa segreteria e l’intero circolo di Termoli in prima linea a sostenere la più dura opposizione.
Auspicio della nuova segreteria sarà apertura e coinvolgimento in questa lotta -che è anzitutto lotta di civiltà- di tutte le espressioni ed esperienze conflittuali e antagoniste che si muovono nella nostra società.
Il circolo cittadino del PRC lavorerà, inoltre, per riportare “alla luce” tematiche ormai sepolte dall’amministrazione comunale di Termoli, quali il rilancio di adeguate politiche culturali, di iniziative per la tutela ambientale e contro la svendita del nostro territorio, di politiche contro il crescente disagio giovanile, incentivanti l’occupazione e la stabilizzazione dei precari, di urgenti interventi sociali a sostegno della nostra popolazione, sempre più impoverita da politiche inique, regionali e nazionali.” 
Un augurio sentito, da parte di tutti i compagni, di un buono e fattivo lavoro al neo Segretario del PRC Termolese. 
Termoli, 17 novembre 2011

Congresso Provinciale

Domenica 20 novembre 2011, dalle ore 16,30, presso il Circolo Prc "Peppino Impastato" sito in Campobasso alla Via Monte Sabotino n°1 si terrà il Congresso Provinciale della Federazione di CB.

domenica 13 novembre 2011

Congressi di Circolo

Circolo di TERMOLI
Doc.n°1 voti 1
Doc. n°2 voti 0
Doc. n°3 voti 13
Eletto segretario di circolo il compagno Domenico Farina

Circolo di URURI
Doc.n°1 voti 0
Doc. n°2 voti 0
Doc. n°3 voti 28
Eletto segretario di circolo il compagno Vincenzo Gravino

Circolo di CAMPOBASSO
Doc.n°1 voti 13
Doc. n°2 voti 11
Doc. n°3 voti 3
Eletto segretario di circolo il compagno Paolo Di Lella

venerdì 4 novembre 2011

Paolo Ferrero

Il maltempo continua a mietere vittime nel nostro Paese: incuria e mancanza di un piano di riassetto idrogeologico sono i due elementi chiave di queste tragedie. È sempre più evidente la necessità di una grande opera da fare con urgenza in Italia: la messa in sicurezza del paese e la manutenzione del territorio, delle infrastrutture, degli edifici. È intollerabile che ogni volta il maltempo provochi disastri di questa portata e metta in ginocchio le nostre città. Esprimo tutta la mia solidarietà alle famiglie delle vittime e a tutti i cittadini di Genova e della Liguria. Come Prc, come abbiamo fatto e stiamo facendo a Borghetto Vara, saremo a fianco delle popolazioni colpite così duramente.

giovedì 3 novembre 2011

Comitato Politico Provinciale del 30.10.2011 - Sottoscrizione Documenti Congressuali

Presenti: 14/20
Documento 1 sottoscrizioni 2;
Documento 2 sottoscrizioni 2;
Documento 3 sottoscrizioni 10.

Commissione Congressuale:
Presidente:  Marco CATALDO
Componenti: Marco CIARFEO, Adele DI PARDO, Marco PETTI, Dario URBISCI.

Roma 15.10.2011 - PRC Molise





Regionali Molise 2011 - Paolo Ferrero a Ururi - Sala L.Incoronato





Sconfiggere l'antipolitica con spirito Gramsciano.

di Giovanni Russo Spena
Il ricambio, anche anagrafico, di un gruppo dirigente di un partito di sinistra è impresa ardua; da affrontare con paziente e saggia sobrietà; anche con rotture, se necessario. Ma tutto ciò che tocca Matteo Renzi diventa fatua arroganza; sotto il vestito niente, se non un pasticciato disegno ultraliberista e anche reazionario; lotta di classe, ma dal punto di vista del padrone, in una fase di crisi organica del capitale. Alla ricerca indispensabile oggi per ricostruire una soggettività organizzata popolare Renzi sostituisce disordinati spezzoni tematici del "partito borghese". E' il ragazzo di bottega di Marchionne e di Montezemolo. E' anche lui frutto, purtroppo, di una sinistra che non c'è più. E' la punta estrema dell'esaltazione tecnologica mediatica della comunicazione del nulla; ma funzionale ad una duplice pericolosa operazione.
La prima è quella strutturale e sociale; non è solo l'asse con Marchionne e Montezemolo (i cinque punti programmatici di Montezemolo nella lettera a Repubblica sono il vangelo di Renzi); è la concezione della distruzione dell'organizzazione di massa, a partire dalla Cgil, l'aspetto più grave. Le organizzazioni di massa e le strutture intermedie della società, le "potenze sociali" autonome sono liquidate con fastidio come vetustà archeologiche dello scorso millennio. E vi è un disegno (implicito, ma chiaro) di riscrittura della Costituzione; le primarie vengono, infatti, considerate il rovesciamento della stessa formazione costituzionale della rappresentanza, la leva e la giustificazione del potere plebiscitario assoluto. Berlusconi non avrebbe saputo dire meglio; altro che post berlusconismo! Quella di Renzi è una sorta di nuovo Lingotto veltroniano banalizzato.
Renzi ci rende ancora più forti nella nostra critica di fondo all'impianto maggioritario bipolare; alle primarie, che rischiano a questo punto di sfibrare e dissipare la stessa articolata unità elettorale antiberlusconiana; alla sostituzione di Berlusconi con un governo che nasce, programmaticamente, intorno alle imposizioni antioperaie e antipopolari della Bce, accettate con piacere e con piacenza da Renzi e simili. Ma a questo aspro giudizio sull'operazione della Leopolda aggiungerei una sommessa preoccupazione che riguarda coscienza di massa e senso comune. E, quindi noi stessi, il nostro popolo. Come è possibile che l'operazione di Renzi, così organicamente e squisitamente di destra, attivi tante persone e anche tanti compagni, come ho constatato in questi giorni? Penso che questo sia il frutto estremo di un odio popolare degli apparati politici di sinistra che fa apparire preferibile un "guastatore" liberista, un po' antipolitico e un po' sfrontato, al continuismo burocratico. Non tocca forse a noi riempire questo vuoto, sconfiggere seriamente l'antipolitica da sinistra con radicalità programmatica e gramsciano spirito di scissione? Inizia da qui, io credo, il vero discorso.
da Liberazione 2/11/2011

sabato 21 maggio 2011

BEATRICE BORROMEO INTERVISTA PAOLO FERRERO

(da “il Fatto” Quotidiano di venerdì 20 maggio 2011)   La separazione da Nichi Vendola è stata tutt’altro che consensuale e, a tre anni dalla scissione della sinistra del partito, il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero non ha cambiato idea:... “Per vincere dobbiamo tornare uniti, lo dicono le Amministrative”.   Segretario Ferrero, la Federazione della sinistra è andata molto meglio di quanto previsto dai sondaggi. Come se lo spiega?  O i sondaggi sono orientati, oppure non li sanno fare. Dicevano che avremmo raccolto l’1% dei voti, invece alle provinciali abbiamo ottenuto lo stesso risultato di Sel: oltre il 4%.   Voi avete appoggiato le due rivelazioni di questa tornata elettorale: Pisapia e De Magistris. Vinceranno al ballottaggio?  Ne sono certo. Abbiamo avuto oltre il 3% di voti sia a Milano che a Napoli proprio perché abbiamo puntato sui migliori: candidati puliti, che spazzeranno via i giochi di potere che c’erano con la destra. Questo dimostra anche che gli elettori non vogliono una sinistra moderata, ma una sinistra vera.   E cosa impedisce la riconciliazione tra lei e Vendola?  Il fatto che lui mi ignora. Ho registrato due video-lettere proponendo di presentarci insieme alle elezioni: non mi ha nemmeno risposto.   Come mai?  Chiedetelo a lui, vorrei saperlo anche io. Localmente l’ha persino impedito. Non c’è altra strada che un polo della sinistra: Fds, Sel e Idv devono stare insieme, se vogliono contare qualcosa dentro il Pd.   Quali sono gli ostacoli?  Le differenze tra me e Vendola sono due: lui non è comunista e pensa che le primarie bastino a cambiare il sistema politico italiano. Per il resto abbiamo tutti le stesse idee.   Quali? Siamo contro la guerra, appoggiamo la Fiom, abbiamo la stessa idea di società, dei diritti dei lavoratori. E dobbiamo combattere insieme per raggiungere il quorum ai referendum di giugno.   Sarà una prova generale di riavvicinamento  Lo spero. Anche perché la battaglia contro il nucleare e per i beni comuni, come l’acqua, è la sfida più importante da affrontare. E potrebbe rappresentare la sconfitta definitiva del berlusconismo, dopo la stangata delle Amministrative.   Fds non ha fatto molta campagna elettorale. Come si spiega il miglioramento rispetto al risultato delle Politiche e delle Europee? Dopo la caduta del governo Prodi abbiamo imparato la lezione: in questi anni siamo stati nelle fabbriche, con i lavoratori di Eutelia, con quelli della Fiat. Le tv non c’erano, ma gli operai ci hanno visti.   Lei per fare il ministro delle Politiche sociali aveva chiesto un’aspettativa: è ancora lavoratore dipendente?  Sì, sono un part time. Mi divido tra il partito e il lavoro in Regione Piemonte, per il gruppo di Rifondazione comunista. Ho fatto campagna elettorale spostandomi con la mia macchina, con pochi investimenti.   E’ felice o preoccupato per il successo dei grillini?  È una spia, deve farci capire che le cose non vanno. Ma la risposta di Grillo è pessima: non dare indicazioni di voto è pericoloso. Sostener De Magistrisi, per esempio, vuol dire strappare Napoli dalle mani dei Casalesi, e i suoi elettori lo sanno. O pensa davvero che siano tutti uguali? 

giovedì 5 maggio 2011

4 MAGGIO 2011 - CAMPOBASSO - SALA DELL'INCUBATORE SOCIALE - SIMONE COSCIA INCONTRA GLI ELETTORI DI RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA MOLISANA

“Non si può pensare che determinati beni non devono essere gestiti dalla comunità e questa realtà attiene alla gestione dell’acqua pubblica, della cultura, delle scuole che devono essere gestite a livello pubblico. La sanità che non è più né pubblica né privata. Si parla di istituti convenzionali che fanno prezzi da privati e servizi da terzo mondo. E’ su questi temi che possiamo trovare la nostra diversità. Sulla volontà di partecipare in termini reali alla democrazia attiva e alla vita del nostro territorio”.Lavoro e futuro dei giovani. E’ di questo che si è discusso nel corso dell’incontro-dibattito tenuto ieri pomeriggio, mercoledì 4 maggio, presso la sala conferenze dell’Incubatore delle Imprese a Campobasso. A fare gli ‘onori di casa’ il candidato Presidente alla Provincia di Campobasso, Simone Coscia. Al suo fianco il coordinatore di Federazione del basso Molise di Sinistra Molisana per i Beni Comuni, Marco Ciarfeo, e i candidati alla carica di consigliere provinciale Silvio Arcolesse e Fernando Tartarino.
“Bisogna creare un nuovo processo di attività industriale, basato sulla salvaguardia da un lato dei livelli occupazionali e dei lavoratori, e dall’altro del territorio e dell’ambiente dove le aziende si vanno a collocare. E invece – ha affermato nel suo intervento Silvio Arcolesse – si sono dati soldi a piene mani a imprese che hanno intascato e creato disoccupazione”.
Non sono mancati riferimenti al centrodestra di Rosario De Matteis e alle tante incongruenze interne. “Cosa ci fa – ha affermato Marco Ciarfeo nel suo intervento – Rosario De Matteis candidato con il Pdl quando è esponente dell’Mpa che a livello nazionale è contro Berlusconi? E ancora un’altra contraddizione: Fli candidato con De Matteis mentre a livello nazionale sono contro il centrodestra. Mai come oggi abbiamo fatto un’ottima alleanza visto che ci siamo staccati dal Pd e dall’area di centro del centrosinistra. Al di là del risultato delle provinciali dobbiamo riaffermare il nostro obiettivo: quello di cercare di costruire un nuovo centrosinistra e riavvicinare il Pd alle nostre aspettative e ai nostri obiettivi”.
“Non voglio entrare nel merito della discussione sul Pd e Ruta perché già la nostra partecipazione è un segno di distinzione – ha concluso il candidato alla carica di presidente della Provincia, Simone Coscia – abbiamo fatto la nostra scelta, saranno gli elettori che dovranno decidere tra una posizione di chiarezza e la situazione che si è creata nel centrosinistra”.

domenica 1 maggio 2011

4 MAGGIO ORE 18 - INCONTRO A CAMPOBASSO CON SIMONE COSCIA

                                 CAMPOBASSO 4 MAGGIO 2011
                                 SALA INCUBATORE SOCIALE - VIA MONSIGNOR BOLOGNA
                                             INCONTRO DIBATTITO CON SIMONE COSCIA
                           CANDIDATO A PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO
                     RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA MOLISANA PER I BENI COMUNI

                                                                                   

giovedì 28 aprile 2011

28/04/2011 - COSCIA A CONFRONTO CON I RESIDENTI DI BUSSO

Busso. Centrosinistra diviso e metodo delle primarie per la scelta dei candidati. Questi i temi che il candidato Presidente per la Provincia di Campobasso, Simone Coscia, ha toccato durante l’incontro che si è tenuto presso il bar “Ambarabà” di Busso. Al suo fianco mentre incontrava i cittadini il candidato alla carica di Consigliere provinciale per la lista di Sinistra Molisana per i Beni Comuni, Jackson Palmieri. Durante la chiacchierata si è discusso anche dello spopolamento e delle problematiche del paese, prima fra tutte l’occupazione e la mancanza di un luogo di ritrovo per i giovani. Da più parti è venuta fuori la necessità di ricompattare il centrosinistra attraverso una politica che parta prima di tutto dalla base e non dai partiti da cui i cittadini non si sentono più rappresentati

mercoledì 27 aprile 2011

INAUGURAZIONE NUOVO CIRCOLO PRC

Il giorno 7 maggio alle ore 18,30, in Campobasso alla Via Monte Sabotino n°1, inaugurazione del Circolo di Rifondazione Comunista "Peppino Impastato" di Campobasso. A seguire sarà offerto  un piccolo buffet proletario.

martedì 26 aprile 2011

Alcune riflessioni sulla intervista a Franco Giordano e sul dibattito nella Fds e nel PRC - di Leonardo Masella

 E’ significativa la recente intervista del Manifesto all’ex-segretario del Prc, Franco Giordano, che dopo aver avuto la principale responsabilità della catastrofe elettorale del 2008 che ha messo per la prima volta fuori dal parlamento i comunisti e la sinistra, una volta andato in minoranza nel congresso del Prc ha fatto una scissione ed ha fondato un nuovo partito, Sel, ed ora si mette in cattedra a darci lezioni. E sono significative le risposte e le non risposte all’interno del Prc e della Fds.
Giordano, per una strana coincidenza della storia (che forse non è una coincidenza), proprio nel momento in cui il Pd ha svelato completamente la sua impostazione imperialista con il sostegno entusiasta alla guerra contro la Libia (oltre alla linea di sostegno acritico alla Nato, agli Usa e alla Ue), molto più entusiasta persino del governo Berlusconi (ed è tutto dire), propone per la prima volta in questa intervista di fare un partito unico col Pd. Poichè nel Prc vi sono state diverse interpretazioni e anche qualche polemica sulle critiche a Giordano avanzate giustamente in un editoriale del direttore di Liberazione Dino Greco, riportiamo il passaggio delle parole di Giordano: “Sel da sola non basta. Continuo a pensare che bisogna costruire un unico soggetto politico. L’affondo unitario di Vendola sul Pd ha esattamente questa ambizione”.
Ma ancora più significativo e interessante è il passaggio successivo. All’intervistatore che gli chiede: “Rifondazione e Pdci sono esclusi da questa coalizione ?”, Giordano risponde: “Lungi da noi il voler ridurre la platea. E’ Rifondazione ad aver detto che non è disponibile ad una coalizione di governo. E’ un tema che ci divide da tempo e secondo me è auspicabile una loro maturazione”. Questo passaggio è ancora più chiaro, no ? La differenza non è nel fatto che Sel non è comunista e noi siamo comunisti e alcuni di noi ultracomunisti ! La differenza è nel fatto che noi non siamo disponibili ad una coalizione di governo, cioè a ripetere l’esperienza di partecipare, e di non opporci, al sostegno alla politica concreta del capitalismo imperialistico, cioè al massacro dei lavoratori e alle guerre imperialiste, come è avvenuto con la linea della partecipazione al governo Prodi, che tagliava salari e stato sociale con Padoa Schioppa e finanziava le missioni di guerra in Afghanistan, cosa che non a caso ha prodotto il crollo di fiducia facendo passare in soli due anni l’elettorato dei partiti della cd Sinistra Arcobaleno dal 12,5% al 3,2%.
Ancora più interessante e significativo è quando Giordano dice che quello del governo “è un tema che ci divide da tempo”, e aggiunge riferito al Prc e alla Fds: “è auspicabile una loro maturazione”. Molto significativa e simpatica questa “una loro maturazione”….
Qualcuno dice: ma anche il Prc dopo Chianciano è crollato, visto che siamo nei sondaggi all’1,5%, a dimostrazione che la linea “estremista”, antigovernista, antiunitaria, costruita con la coalizione delle mozioni 1,3,4 e 5 di Chianciano che ha messo in minoranza Vendola, è fallita. E no, compagni, non facciamo i furbi, questo è proprio precisamente il capovolgimento della verità. E’ stato proprio il cambiamento e l’involuzione successiva della linea di Chianciano a produrre la crisi di oggi. Ed anche qui, come per il crollo nell’esperienza del governo Prodi, ci sono i dati elettorali a parlare e a non essere interpretabili. Il primo risultato elettorale dopo Chianciano è stato quello delle Elezioni europee, quando la Lista comunista e anticapitalista prese il 3,4% superando, allora, Sel. Ciò a cui bisognerebbe rispondere è: perchè la Fds è passata dal 3,4% delle Elezioni europee all'1,5% di oggi, perdendo due terzi dei voti ? Perchè questa crisi elettorale e anche di militanza ?
C’è una cosa evidentissima che si tende a nascondere. Alle elezioni europee la Fds si presentò – sia perché si usciva freschi freschi dall’esperienza catastrofica dell’alleanza col Pd del governo Prodi ed anche perchè alle elezioni europee vige, diversamente dalle elezioni politiche, la legge elettorale puramente proporzionale –  senza nessuna alleanza, ma con una linea pienamente autonoma dal Pd, con la nostra chiara caratterizzazione comunista e anticapitalista (come nel nome di allora della lista), senza far parte nè del centro-destra (ovviamente) nè del centro-sinistra, suscitando anche un bel po' di passione e di entusiasmo nei militanti durante la campagna elettorale. Prendemmo il 3,4%, un risultato insufficiente per il quorum per eleggere parlamentari ma dignitoso e soprattutto imparagonabile con i dati di oggi.
Dopo le elezioni europee cos'è successo ? Una cosa semplicissima ed evidentissima: anche perché ci si era illusi di prendere chissà quale risultato presentando il simbolo comunista (come se questo fosse sufficiente oggi per ricevere fiducia e consensi senza che sia accompagnato da prassi e contenuti coerenti), è cominciata l'ansia di tornare in parlamento, l'ansia delle elezioni politiche, l'ansia che fossero anticipate e subito, la preghiera al Pd di fare un accordo, la sordina a tutto ciò che rappresentava una diversità ed un contrasto col Pd e che potesse mettere in difficoltà un accordo. E da lì è cominciato il declino elettorale, superati e di molto da Vendola anche perchè a quel punto la nostra differenza politica con Sel si è del tutto annullata (tranne che noi siamo comunisti e loro no, cosa, forse, vera ma che vedono solo alcuni militanti ma pochissimi elettori). Anzi, se entrambi (Fds e Sel) siamo percepiti come parte del centro-sinistra e come chi si pone l'obbiettivo di spostare a sinistra il Pd e il centro-sinistra mi pare molto più efficace e quindi molto più attrattiva Sel.
Io non dico e non ho mai sostenuto che alle elezioni politiche non avremmo dovuto fare un accordo elettorale col Pd stante l’attuale legge elettorale, ma: 1) avremmo innanzitutto dovuto evidenziare il carattere tecnico-elettorale di un eventuale accordo, dovuto soltanto alla legge elettorale, e all'interesse reciproco (battere Berlusconi ed eleggere dei parlamentari comunisti), e avremmo dovuto dire che con una legge proporzionale, come appunto abbiamo fatto alle Europee, non avremmo avuto necessità, sia noi che il Pd, di fare accordi, e quindi spingere la situazione per un cambiamento della legge elettorale prima delle elezioni; 2) stante l’attuale legge elettorale avremmo dovuto fare l’accordo solo alla vigila delle elezioni politiche non tre anni prima, come facemmo con l’accordo di desistenza del 1996, che fatto all’ultimo ci consentì di manifestare tutta la nostra diversità radicale dall’allora Pds (ed era ancora Pds e non Pd !) a tal punto che solo un anno prima, nel 1995, non sostenemmo il governo Dini creato in funzione anti-Berlusconi subendo la prima scissione da destra dei cd Comunisti Unitari (Crucianelli e Marida Bolognesi); 3) non avremmo dovuto parlare – e per giunta con tre anni di anticipo – né del CLN (paragone storico assolutamente sbagliato), né di ricerca di punti programmatici comuni (come sul “lavoro” smentiti due mesi dopo dalla vicenda Marchionne), di patti di legislatura, di promesse di voti di fiducia a eventuali governi di centro-sinistra, di internità al centro-sinistra; 4) avremmo dovuto quindi dotarci come Prc e come Fds di un programma chiaro di proposte e di lotte, innanzitutto sul piano sociale, alternative e quindi chiaramente distinguibili nel merito, sia dal centro-destra che dal centro-sinistra, senza preoccupazione di irritare il Pd o le sue parti più liberiste e filo-imperialiste.
Invece abbiamo fatto come quell'asino che per inseguire continuamente la carota che ha attaccata alla sua testa muore schiantato dalla stanchezza. Questi sono i numeri, siamo passati dal 3,4% di due anni fa alle Europee all'1,5% dei sondaggi di oggi. Le interviste, come quella di Giordano, sono anche interpretabili o smentibili o modificabili, ma la matematica elettorale non dovrebbe essere una opinione interpretabile.
Certo, oggi la situazione è difficilissima, ormai gli errori e i danni sono stati fatti e indietro non si torna. Io non ho la verità in tasca e soprattutto non ho ricette facili per superare questa situazione. La mia è una tesi sulle cause degli errori più che sulle soluzioni oggi, che deriva dai chiari e semplici dati elettorali: abbiamo perso voti per scarsa caratterizzazione e distinzione, non ideologica o nominalistica, ma politico-programmatica dal Pd e da Sel, quindi una tesi opposta a chi dice che abbiamo peccato di poca unità e/o di poca identità comunista (questo è un altro problema ma non elettorale). Tuttavia sarebbe ora almeno di discuterne, senza presunzioni, senza saccenze e, soprattutto, senza discriminazioni di chi la pensa diversamente, segno sempre di grande debolezza e paura. Sperando di poterne discutere dopo un risultato positivo o almeno di tenuta delle imminenti elezioni amministrative. Ma anche per un risultato positivo alle amministrative bisogna far comprendere, già oggi, la nostra diversità politica di fondo (non solo simbolico-nominalistica) da Sel e per questo criticare e non in qualche modo giustificare le posizioni di Giordano o di Vendola.
Leonardo Masella, 24 aprile 2011.



domenica 24 aprile 2011

25 APRILE - PER NON DIMENTICARE - ORA E SEMPRE RESISTENZA

Miei cari,                                                                                           
nelle mie ultime ore è più vivo che mai il mio affetto per voi e voglio dedicarvi queste ultime righe.
Il nostro comune nemico vuol fare di me solo un triste ricordo per voi, per tutti coloro che mi riconoscono e mi vogliono bene.
Mi hanno condannato a morte, mi vogliono uccidere. Anche nelle mie ultime ore non sono venuto a meno nella mia idea, anzi è più forte e voglio che anche voi siate forti nella sventura che il destino ci ha riservato.
Datevi coraggio, sopportate con serenità tutto ciò sperando che un giorno vi siano ricompensate le vostre sofferenze.
Muoio, ma vorrei che la mia vita non fosse sprecata inutilmente, vorrei che la grande lotta per la quale muoio avesse un giorno il suo evento.
Termino per sempre salutandovi e chiedendovi perdono di tutto ciò che ha potuto rattristarvi.
Addio papà, mamma, Ines, Anita, salutatemi Elio il giorno che lui potrà ritornare. Addio per sempre.
31 gennaio 1945
 
Bruno Frittaion (Attilio), studente, anni 19. Catturato da elementi delle SS italiane il 14 dicembre del 1944, più volte torturato, verrà fucilato il I° febbraio 1945. 
 
Le parole dei condannati a morte della Resistenza italiana risuonano oggi particolarmente sferzanti e vigorose: più di ogni retorico scritto possono commemorare profondamente questo anniversario della Liberazione. Chi ha offerto la propria vita per la Liberazione dal nazi-fascismo, per l’ Italia libera e repubblicana o rossa e comunista, deve diventare, attraverso la nostra azione e la nostra lotta quotidiana, non solo un ricordo indelebile, ma un esempio costante per continuare a resistere e a lottare contro lo sfruttamento e le ingiustizie sociali, contro queste destre autoritarie e prepotenti, che oggi stanno cercando di smantellare le basi democratiche dell’Italia nata dalla Resistenza.
Non passa giorno che non vengano mortificate istituzioni democratiche, colpiti i principi della Carta Costituzionale e soppressi diritti, perciò, dobbiamo fare in modo che questo giorno di memoria non rimanga solo una mera celebrazione, ma resti stimolo vivo e incessante per  sempre più cittadini, studenti e lavoratori, così da divenire tutti insieme soggetti attivi e di pensiero, un “argine umano” contro chiunque tenti di calpestare i nostri valori, i nostri diritti, le nostre libertà, vanificando il sacrificio di tanti giovani come Bruno Frittaion. Ora e sempre Resistenza! 
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA DEL MOLISE
GIOVANI COMUNISTI DEL MOLISE

martedì 19 aprile 2011

Presentazione Lista Rifondazione Comunista Sinistra Molisana

Si è svolta questa mattina a Campobasso la conferenza stampa di presentazione della lista  Rifondazione Comunista - Sinistra Molisana che, insieme alla lista di Partecipazione Democratica, sostiene la candidatura a Presidente della Provincia di Campobasso di Simone Coscia.
Votiamo Comunista, votiamo Rifondazione. 

lunedì 18 aprile 2011